Disabilità Sensoriali

Con l’espressione DISABILITA’ SENSORIALI si indicano soprattutto tre tipologie di disabilità:

  • La cecità o l’ipovisone con visus non superiore a 3/10;
  • la sordità o l’ipoacusia con perdita uditiva superiore a 25 decibel in entrambe le orecchie;
  • la sordocecità caratterizzata dalla compresenza delle due disabilità sensoriali visive e uditive.

 

Sulla base della classificazione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità del 1980 una delle specifiche dimensioni della disabilità è rappresentata dalla disabilità sensoriale, si tratta di evidenti difficoltà nella comunicazione comprese le limitazioni del vedere nel sentire e nel parlare.

La disabilità sensoriale non solo pregiudica la vita di relazione e la comunicazione, ma anche la vita autonoma e quella quotidiana.

Le difficoltà nella sfera della comunicazione coinvolgono circa l'1 per cento della popolazione italiana, dai sei anni in sù, secondo queste stime in Italia vivrebbero 3 milioni di disabili, tra i quali 350.000 ciechi totali o parziali e 800.000 con problemi dell'udito più o meno gravi tra i quali 50 mila sordi prelinguali.

 

La cecità

Secondo le stime Istat i non vedenti sono 350.000, un numero che non comprende però gli ipovedenti. Sono portatori di un deficit sensoriale che riguarda la vista e sono classificati anch'essi secondo la legge in tre livelli: -il cieco assoluto è chi è totalmente privo della vista o il cui residuo visivo consente la sola percezione dell'ombra o della luce. -il cieco ventimista, invece, è chi ha un residuo visivo in ciascuno degli occhi, con eventuale correzione di lenti, non superiore a un ventesimo. -il cieco decimista è chi ha un residuo visivo non superiore, in ciascun occhio, ad un decimo, sempre con eventuale correzione ottica.

 

La Sordità

Per la legge italiana si considera sordomuto il minorato sensoriale dell'udito affetto da sordità congenita o acquisita durante l'età evolutiva che gli abbia impedito il normale apprendimento del linguaggio parlato, purché la sordità non sia di natura strettamente psichica o da causa di guerra, di lavoro o di servizio. Causa di sordità è la perdita uditiva congenita o contratta prima del dodicesimo anno di età e corrispondente a una ipoacusia pari o superiore a 75 decibel di media tra le frequenze 500,1000,2000 Hertz sull'orecchio migliore. In Italia la sordità colpisce una persona su mille.

 

Secondo la classificazione audiologica della sordità elaborata dal Biap (Bureau International d'Audiophonologie) ci sono quattro gradi in relazione all'entità della perdita uditiva espressa in decibel:

  • Lieve, con soglia tra 20 e 40 decibel;
  • Media, con soglia tra 40 e 70 decibel;
  • Grave, con soglia tra 70 e 90 decibel;
  • Profonda, con soglia uguale o superiore a 90 decibel.

 

All'interno della ultima soglia esiste una ulteriore suddivisione in tre gruppi:

  • il primo definisce la sordità con curva pantonale che abbraccia tute le frequenze tra 125 e 4000 Hertz all'intensità di 90 decibel;
  • il secondo la sordità con curva dai 125 ai 200 Hertz a intensità uguale o maggiore di 90 decibel;
  • il terzo con curva, detta a virgola, dai 125 a 1000 Hertz a intensità maggiore ai 90 decibel.

 

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