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Scooppiati, la band che fa la differenza: "Siamo la disabilità che ce la sta facendo"

  • Posted on: 28 September 2015
  • By: etnahitech

L'ispirazione arriva dall'articolo 27 di una carta molto speciale: la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Dice: "Ogni individuo ha diritto di prendere parte liberamente alla vita culturale della comunità, di godere delle arti e di partecipare al progresso scientifico e ai suoi benefici". Era scontato, quindi, che la band uscita da queste parole sarebbe stata più che speciale. Si chiama Scooppiati e, nel mezzo, mostra orgogliosamente il suo intento. Coop, intesa come Cooperativa Sociale H-Anno Zero Onlus che, nella Capitale, da trent'anni non si occupa solamente di assistere le persone disabili ma di includerle nella società.

Peppe Salis, sardo di origine ma romano d'adozione, mente dietro il gruppo insieme al collega Andrea Curatolo e bassista sul palco, ci ha raccontato come sono nati gli Scooppiati. "La band è composta da alcuni utenti della Cooperativa, da alcuni volontari, disabili e non, e da alcuni operatori. Ognuno suona uno strumento: io il basso, Daniele Ponziani la batteria, Andrea Curatolo, Raffaele Annunziata ed Enzo Tognazzi le chitarre, Cristiano Tanturri le tastiere, Federico Zattini le percussioni, mentre Viviana Franchini, Manuela Crisafio ed Alessandro Tognazzi cantano. Ci siamo formati nel 2011 dopo varie esperienze di laboratori musicali rivolti ai ragazzi disabili", racconta Salis. "Si sente tanto parlare di cooperative e troppo spesso in maniera negativa. All’interno di queste organizzazioni, se gestite bene, si coopera invece davvero, tutti assieme, per conseguire dei risultati comuni volti a fare del bene al prossimo. Nel nostro caso io ottengo il risultato salendo sul palco ma anche il mio collega, che fa un lavoro di background in ufficio, ha dato il suo contributo fondamentale. È un gruppo integrato, composto da ragazzi diversamente abili e normodotati, accomunati da una grande passione per la musica. Passione che li rende protagonisti di un progetto che utilizza la musica come canale d’inclusione sociale".

Integrato a tal punto che il supergruppo (è il caso di dirlo, visto che conta undici elementi) è arrivato a pubblicare il primo mini album, Storie di un altro mondo, con il patrocinio di Roma Capitale Municipio XI che, in cinque brani, vede la partecipazione di musicisti come Riccardo Sinigallia, Fabrizio Bosso e Fabio Ceccarelli. Ma la band si è spinta oltre: è riuscita a coinvolgere anche Alessandro Benvenuti, uno dei nostri attori teatrali più rispettati, e a salire sul prestigioso palco del festival Eutropia per aprire il concerto di Francesco Pannofino ed Enrico Ruggeri. "Il nostro primo videoclip è il risultato di una bellissima collaborazione con la Scuola Romana di Cinema e Fotografia e con il professore Giovanni Bufalini. I ragazzi del corso di cinema hanno scritto, girato e montato il video, noi abbiamo solo fatto gli attori. Così come, sempre loro, ci hanno fatto questa sorpresa coinvolgento Alessandro Benvenuti, una persona fantastica che ha subito accettato di aiutarci e ha lavorato con la stessa professionalità che avrebbe messo in un suo spettacolo teatrale. Poi, c'è stata Federica Grimaldi, una bravissima ballerina".

Nel disco i nomi musicali sono dei pesi massimi in Italia: il cantautore romano Riccardo Sinigallia, autore insieme a Federico Zampaglione del disco dei Tiromancino più intenso, La descrizione di un attimo, e uno dei trombettisti jazz più apprezzati, Fabrizio Bosso, presenza fissa a Umbria Jazz: "Riccardo e Fabrizio, oltre che due musicisti incredibili, sono state due persone meravigliose. Hanno sposato da subito la nostra causa dimostrandosi molto sensibili, mettendo a disposizione la loro professionalità gratuitamente. Non c’è voluto molto per convincerli, hanno ascoltato i brani, gli sono piaciuti, e ci hanno fatto un regalo che ha reso ancora più prestigioso il disco. Ma gli ospiti sono tanti altri: Fabio Ceccarelli (fisarmonica), Matteo Scarpelli (violoncello), Guido Costanzo (mandolino) e Dario Lucarini (violino)".

 
Se la disabilità può essere un limite nella vita quotidiana, di certo non può arginare la creatività. Gli Scooppiati sono qui a dimostrarlo e, anzi, lo dimostrano ogni giorno lavorando per la comunità, per l'integrazione e per sancire con la musica che "ogni individuo ha diritto di fare cultura". Perché, prima di tutto, nella vita bisogna avere uno scopo. E quando questo scopo coincide con il divertimento, l'affare suona non bene, ma benissimo: "Il futuro? È tutto da scrivere e infatti lo stiamo scrivendo...", chiude Salis. "Siamo già al lavoro sul nostro secondo disco e, sebbene il divertimento sia alla base di tutto, stiamo pensando anche di partecipare a dei concorsi nazionali, per farci conoscere di più. Vogliamo che il nostro esempio diventi una realtà. Una realtà che rappresenta il mondo della disabilità... perfettamente integrato con tutto il resto".

Articolo di Valeria Rusconi

Fonte: http://www.repubblica.it/spettacoli/musica/2015/09/26/news/scooppiati-12...