Istituto Nazionale di Statistica

L'Istituto nazionale di statistica, ente pubblico di ricerca, È il principale produttore di statistica ufficiale per l'Italia. Interagisce con il mondo scientifico ed opera in autonomia a supporto dei cittadini e dei decisori pubblici.
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Caratteristiche dei territori colpiti dal sisma del 24 agosto, 26 ottobre e 30 ottobre 2016 e 18 gennaio 2017
L’Istat rende disponibili 32 tavole di dati sui territori colpiti dal sisma del 24 agosto 2016 e da quello successivo del 26 e 30 ottobre 2016 e quello del 18 gennaio 2017.
Le tavole di dati si riferiscono ora ai 140 comuni complessivamente individuati dai decreti legge del 17 ottobre 2016, n. 189, dell’ 11 novembre 2016, n. 205 e n.84 del 10 Aprile 2017.
L’evoluzione della mortalità per causa: le prime 25 cause di morte
Nel 2014, i decessi in Italia sono stati 598.670, con un tasso standardizzato di mortalità di 85,3 individui per 10mila residenti. Dal 2003 al 2014 il tasso di mortalità si è ridotto del 23%, a fronte di un aumento del 1,7% dei decessi (+9.773) dovuto all’invecchiamento della popolazione. Sia nel 2003 che nel 2014 le prime tre cause di morte in Italia sono le malattie ischemiche del cuore, le malattie cerebrovascolari e le altre malattie del cuore (rappresentative del 29,5% di tutti i decessi), anche se i tassi di mortalità per queste cause si sono ridotti in 11 anni di oltre il 35%.
Occupati e disoccupati (dati provvisori). Marzo 2017
A marzo 2017 la stima degli occupati è sostanzialmente stabile rispetto a febbraio. Il tasso di occupazione è stabile al 57,6%. La stima degli inattivi tra i 15 e i 64 anni nell’ultimo mese è in calo (-0,2%, pari a -34 mila). Nel periodo gennaio-marzo alla crescita degli occupati si accompagna un calo dei disoccupati (-1,2%, pari a -38 mila) e degli inattivi (-0,2%, pari a -32 mila).
Prezzi alla produzione dei prodotti industriali. Marzo 2017
Nel mese di marzo 2017 l’indice dei prezzi alla produzione dell’industria rimane invariato rispetto al mese precedente e aumenta del 3,1% nei confronti di marzo 2016.
I prezzi alla produzione dell’industria, sul mercato interno, diminuiscono dello 0,1% rispetto a febbraio e aumentano del 3,4% su base tendenziale. Al netto del comparto energetico si registrano aumenti dello 0,3%, in termini congiunturali e del 2,0% rispetto a marzo 2016.
Prezzi al consumo (dati provvisori). Aprile 2017
Nel mese di aprile 2017, secondo le stime preliminari, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,3% su base mensile e dell’1,8% rispetto ad aprile 2016 (era +1,4% a marzo).
L’accelerazione dell’inflazione deriva soprattutto dalla crescita dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (+5,7%, da -1,2% del mese precedente), a cui contribuisce sia l’Energia elettrica (+5,4%) sia il Gas naturale (+6,0%), che segnano entrambi un’inversione di tendenza rispetto a marzo (rispettivamente da -1,0% e -1,4%) e dalla dinamica dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+5,5% da +2,5% del mese precedente).
Contratti collettivi e retribuzioni contrattuali. Gennaio - marzo 2017
Nel periodo gennaio-marzo sono stati recepiti nove accordi contrattuali mentre quattro sono venuti a scadenza.
Alla fine di marzo 2017 i contratti collettivi nazionali di lavoro in vigore per la parte economica riguardano 7,1 milioni di dipendenti (il 55,2% del totale) e corrispondono al 52,7% del monte retributivo osservato.
Commercio estero extra Ue. Marzo 2017
A marzo 2017, rispetto al mese precedente, entrambi i flussi commerciali sono in espansione, con un aumento più marcato per le esportazioni (+6,5%) che per le importazioni (+0,5%). L’incremento congiunturale delle vendite verso i paesi extra Ue è esteso a tutti i raggruppamenti principali di industrie, a esclusione dell’energia (-13,5%). I beni strumentali (+15,1%) registrano un aumento molto più marcato della media dovuto anche alla vendita di mezzi di navigazione marittima.
Fiducia dei consumatori e delle imprese. Aprile 2017
In aprile 2017 l’indice del clima di fiducia dei consumatori rimane sostanzialmente stabile passando da 107,6 a 107,5; l’indice composito del clima di fiducia delle imprese registra invece un significativo incremento (da 105,1 a 107,4), a conferma di una tendenza al miglioramento in atto per il quarto mese consecutivo, raggiungendo il valore più elevato da ottobre 2007.
Il futuro demografico del Paese. Anni 2016-2065
La popolazione residente attesa per l’Italia è stimata pari, secondo lo scenario mediano, a 58,6 milioni nel 2045 e a 53,7 milioni nel 2065. La perdita rispetto al 2016 (60,7 milioni) sarebbe di 2,1 milioni di residenti nel 2025 e di 7 milioni nel 2065. La probabilità empirica che la popolazione del Centro-nord abbia nel 2065 una popolazione più ampia rispetto a oggi è pari al 31%, mentre nel Mezzogiorno è pressochè nulla.
Notifica dell’indebitamento netto e del debito delle amministrazioni pubbliche secondo il trattato di Maastricht. Anni
Nel 2016 l’indebitamento netto delle Amministrazioni Pubbliche (-40.809 milioni di euro) è stato pari al 2,4% del Pil, in diminuzione di circa 3,4 miliardi rispetto al 2015 (-44.197 milioni di euro, corrispondente al 2,7% del Pil). Il saldo primario (indebitamento netto al netto della spesa per interessi), stabile rispetto al 2015, è risultato positivo e pari all’1,5% del Pil. La spesa per interessi, che secondo le nuove regole non comprende l’impatto delle operazioni di swap, è stata pari al 4% del Pil, in diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto al 2015.
Fatturato e ordinativi dell’industria. Febbraio 2017
A febbraio, rispetto al mese precedente, nell’industria si rileva un aumento sia del fatturato (+2,0%), sia degli ordinativi (+5,3%). L’incremento del fatturato segue la più ampia flessione congiunturale registrata a gennaio (-3,5%) e riallinea l’indice destagionalizzato ad un livello di poco superiore alla media dei tre mesi precedenti. Nel confronto con il mese di febbraio 2016, l’indice grezzo degli ordinativi segna un aumento del 7,8%. L’incremento più rilevante si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+46,4%, risultato influenzato principalmente dalla cantieristica).
Produzione nelle costruzioni e costi di costruzione. Febbraio 2017
A febbraio 2017, rispetto al mese precedente, l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni registra un aumento del 4,6%, recuperando totalmente la flessione di gennaio e posizionandosi a un livello di poco superiore a quello osservato a dicembre.
Su base annua, a febbraio 2017 si registra un aumento dell’1,6% per l’indice della produzione nelle costruzioni corretto per gli effetti di calendario e una diminuzione del 2,6% per quello grezzo (i giorni lavorativi sono stati 20 contro i 21 di febbraio 2016).
Documento di Economia e Finanza 2017
Audizione dell’Istituto nazionale di statistica di fronte alle commissioni riunite di Camera e Senato
Le attività estrattive da cave e miniere. Anni 2013-2015
Nel 2014 in Italia sono presenti 5.353 siti estrattivi attivi e non attivi (5.210 cave e 143 miniere), il 6,8% in meno rispetto all’anno precedente. I comuni interessati dalla presenza di almeno un sito estrattivo sono 2.105 (il 26,3% del totale).
I siti attivi produttivi nell’anno ammontano a 2.737 (2.652 cave e 85 miniere) dai quali si estraggono complessivamente circa 185,8 milioni di tonnellate di minerali (-4,8% rispetto al 2013).
Le estrazioni da cave (circa 172,9 milioni di tonnellate) rispetto al 2013, diminuiscono del 3,8% mentre quelle da miniere (12,8 milioni di tonnellate) del 16,4%.
Commercio con l’estero e prezzi all’import dei prodotti industriali. Febbraio 2017
Rispetto al mese precedente, a febbraio 2017 si registra una diminuzione per le esportazioni (-2,0%) e un aumento per le importazioni (+1,3%). Il calo congiunturale dell’export, dopo quattro mesi di continua espansione, è determinato dalle vendite verso i mercati extra Ue (-4,7%) mentre per l’area Ue (+0,3%) si registra un contenuto aumento. Tutti i principali raggruppamenti di industrie sono in flessione, a eccezione dei beni di consumo durevoli (+2,7%), che registrano una crescita. Nel mese di febbraio 2017 l’indice dei prezzi all’importazione dei prodotti industriali aumenta dello 0,4% rispetto al mese precedente e del 5,7% nei confronti di febbraio 2016.
I bilanci consuntivi delle Camere di commercio, industria, artigianato ed agricoltura. Anno 2015
I dati proposti nelle tavole sono il risultato di elaborazioni effettuate sui bilanci consuntivi dell’esercizio 2015 che le Camere di commercio hanno trasmesso all’Istat nel corso del 2016.
L'Istat aggiorna al 2016 gli indicatori BES del Documento di Economia e Finanza
Per il Documento di Economia e Finanza l'Istat aggiorna al 2016 quattro indicatori del BES.
I 4 Indicatori scelti sono: “Reddito medio disponibile aggiustato pro capite”; “Indice di disuguaglianza del reddito disponibile”; “Tasso di mancata partecipazione al lavoro”; “Emissioni di CO2 e altri gas clima alteranti”, per i quali l’Istat ha fornito le stime aggiornate al 2016.
Noi Italia. 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo. Edizione 2017
Questa edizione è stata profondamente rinnovata per renderla più accessibile e più facile nella consultazione. Gli oltre 100 indicatori, ora distribuiti in sei macro aree e 19 settori, possono essere consultati in modo interattivo attraverso strumenti di visualizzazione grafica, con la possibilità di esportare i grafici sui propri siti internet. Per ciascun settore è possibile approfondire i diversi aspetti grazie alle Info disponibili e scaricare i dataset. È inoltre possibile acquisire l’intera base dati utilizzando l’icona Download dati presente nella homepage del sistema.
Prezzi al consumo. Marzo 2017
Nel mese di marzo 2017, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, non varia su base mensile e registra un aumento dell’1,4% rispetto a marzo 2016 (da +1,6% di febbraio), confermando la stima preliminare.
Il consumo di alcol in Italia. Anno 2016
Nel 2016 si stima che i consumatori giornalieri di bevande alcoliche siano il 21,4% della popolazione di 11 anni e più, confermando il trend strutturale discendente degli ultimi dieci anni (22,2% nel 2015 e 29,5% nel 2006). Continua invece ad aumentare la quota di coloro che consumano alcol occasionalmente (dal 38,8% del 2006 al 43,3% del 2016) e che bevono alcolici fuori dai pasti (dal 26,1% al 29,2%). Tra gli adolescenti diminuisce sensibilmente il consumo di alcolici (dal 29 al 20,4%) sia giornaliero (peraltro molto contenuto), sia occasionale, seppure con un andamento oscillante negli ultimi anni.